

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale i progettisti di armi avevano superato i limiti iniziali di ergonomia, calibro e affidabilità che avevano ostacolato fin ad allora la diffusione delle pistole semiautomatiche. Già vari modelli erano in uso alle forze di polizia e militari e la popolarità tra i civili era in crescita. La Colt 1911 in calibro .45 ACP e la Luger P-08 in calibro 9×19 mm sono le pistole semiautomatiche più famose di questo periodo. Meno ricordata, sebbene di grande successo come pistola di servizio, fu la Steyr modello 1911 e 1912 in calibro 9×23 mm. Nell’esercito austro-ungarico questa pistola era soprannominata Steyr-Hahn dove Hahn in tedesco significa “cock” che in italiano sarebbe il cane inteso come parte d’arma.
Questo articolo si focalizza sulla parte ingegneristica che ha caratterizzato le pistole Steyr mentre la parte storica è trattata solo brevemente.


Storia della Steyr
La Steyr-Hahn fu sviluppata in Austria specificamente per uso militare dalla Österreichische Waffenfabrik Steyr. Tra il 1912 e il 1919 furono prodotte circa 250.000 pezzi. Cile e Romania furono i primi ad adottarla mentre l’esercito austro-ungarico inizialmente non fu interessato alla nuova pistola perché aveva appena adottato la Repetierpistole M.7 in calibro 8×18 mm, comunemente nota come M1907 Roth-Steyr.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Esercito cambiò idea e nel 1914 adottarono la nuova Steyr sotto il nome di M1912 e dunque acquistarono la stragrande maggioranza della produzione della Steyr. Anche Baviera e Bulgaria acquistarono diverse migliaia di pezzi da utilizzare durante la Grande Guerra. La Steyr-Hahn si guadagnò una solida reputazione sui campi di battaglia e in seguito prestò servizio presso l’esercito e la polizia austriaca e in molti altri copri durante la Seconda Guerra Mondiale.


Meccanica di base
A prima vista la Steyr-Hahn ha un aspetto piuttosto convenzionale per gli standard moderni, con il caricatore alloggiato all’interno dell’impugnatura, un carrello a lunghezza intera che racchiude la parte superiore del telaio e il cane esterno. L’aspetto esteriore riprende il design della Colt Modello 1902 in calibro .38 ACP che utilizza anch’essa una guida a cuneo nella parte inferiore del fusto per collegare il carrello alla molla di recupero, quest’ultima alloggiata in una sede ricavata nel telaio sotto la canna. Quando si parla di guida a cuneo di intende una sorta di perno passante fissato su entrambi i lati del carrello e che lo tiene pertanto bloccato in sede.
Entrambe le pistole sono a culatta bloccata, a corto rinculo di canna. Entrambe montavano caricatori da 8 colpi. La cartuccia in 9×23 mm (9 mm Steyr) della Steyr-Hahn con canna da 5 pollici ha prestazioni balistiche simili al .38 ACP della Colt con canna da 6 pollici. Entrambe sparano un proiettile da 115 grani a circa 366 m/s (1.200 fps).

Rispetto alla Colt M1911 il pulsante di sblocco del carrello e la leva della sicura manuale della Steyr-Hahn sono posizionati in modo simile sull’angolo posteriore sinistro del telaio per facilitare l’azionamento con il pollice della mano che spara, ma l’angolazione dell’impugnatura della Steyr è più accentuata, il che fa sì che l’arma punti più in basso rispetto alla Colt.
A parte l’estetica e il sistema di aggancio del carrello al fusto, meccanicamente la Steyr-Hahn è molto diversa dalle sue simili Colt. La canna della Colt M1902 è fissata al telaio sia alla volata che alla culatta, quindi rimaneva in piano durante la discesa per lo sblocco dal carrello. La canna della Colt M1911 è incernierata al telaio solo sotto la camera di scoppio, il che ne causa l’inclinazione verso il basso nella parte posteriore e verso l’alto alla volata durante lo scarrellamento.
Diversamente, la canna della Steyr-Hahn non è affatto incernierata al telaio e non presenta alcun elemento di blocco né sul fusto né sul carrello. Semplicemente una volta tolto il carrello la canna è appoggiata al fusto e si rimuove liberamente.
La canna ha una coppia di alette di bloccaggio sulla superficie superiore che si innestano in sedi ricavate nel carrello e un’aletta girevole angolata e un’aletta di arresto trasversale sul fondo che si innestano in una fessura e in una sede fresate nel telaio.
Pare che i progettisti austriaci avessero una passione per i meccanismi di bloccaggio rotanti dove la Steyr-Hahn ricorda una versione a pistola dei fucili a otturatore girevole-scorrevole di Ferdinand von Mannlicher. Il sistema di bloccaggio canna/carrello/fusto della Steyr-Hahn è molto più semplice di quello della Browning, ha meno componenti e occupa meno spazio verticale, consentendo un asse della canna più basso e un migliore controllo del rinculo.

L’azionamento del pulsante di scarico abbassa un labbro di alimentazione del caricatore sul lato sinistro. Notare i tagli nel telaio dove si inseriscono le gambe delle clip di estrazione durante il caricamento (IMG 7).
Il dispositivo di disconnessione/espulsione è uno dei componenti più complessi mai visti in una pistola (IMG 8).
Primo piano della sicura smontata che illustra come blocca il movimento del cane (IMG 9).


Caricatore e caricamento dell’arma
La Steyr-Hahn non ha un caricatore amovibile. Viene caricata tramite clip da 8 colpi. Le clip, uniche nel loro genere, hanno delle “gambe” a ciascuna estremità lunghe circa 3 mm che attraversavano il carrello fino a inserirsi in apposite fessure nel fusto per bloccarlo in apertura mentre le cartucce vengono premute nel caricatore con il pollice. Dopo che l’ultimo colpo è stato inserito nel caricatore il carrello rimane bloccato in posizione dalle gambe della clip. Rimuovendo la clip il carrello si muove in avanti, estrae un colpo dal caricatore e lo carica in camera. Nel complesso la procedura di caricamento è molto rapida e semplice.
Sebbene la procedura di caricamento della Steyr-Hahn non fosse un handicap degno di nota ai tempi della Prima Guerra Mondiale, nelle epoche successive il sistema delle clip è caduto in disuso a favore dei caricatori amovibili. Tuttavia, poiché avevano meno componenti, le pistole a caricatore fisso con clip consentivano costi di produzione inferiori. Sembrano anche offrire la semplicità operativa necessaria per rendere un sistema d’arma “a prova di soldato”. La sicura manuale della Steyr-Hahn è stata progettata anche per fungere da fermo di apertura del carrello, consentendo di caricare completamente la pistola senza dover ricorrere a una clip di estrazione. Una caratteristica che la Mauser C96 non ha mai avuto!

Azione e scatto
Un’altra caratteristica distintiva della Steyr-Hahn è il modo sicuro ed efficiente in cui viene scaricata. Come la maggior parte delle semiautomatiche militari, l’elevatore del caricatore blocca il carrello in apertura dopo lo sparo dell’ultimo colpo o quando il carrello viene arretrato con il caricatore vuoto. Quello che sembra un pulsante di sblocco del carrello sulla Steyr-Hahn è utile in questo senso solo quando la pistola è scarica. Invece il suo scopo principale è quello di svuotare il caricatore dalle munizioni non sparate, cosa che fa con un effetto spettacolare. Questa operazione deve essere svolta con la pistola capovolta e con la mano sopra la finestra di espulsione dato che le cartucce vengono eiettate dalla finestra.
Il cane della Steyr-Hahn non ha la sicura a mezza monta. È armato o abbassato. La leva della sicura manuale blocca il carrello e blocca il movimento in avanti del cane indipendentemente dalla sua posizione. Una volta inserito e in combinazione con un percussore inerziale a molla, l’utente è protetto dallo sparo accidentale in caso di caduta dell’arma. Quando si porta la pistola con la sicura manuale inserita e il cane abbassato sopra una camera carica, non è necessario disinserire la sicura prima di armare il cane per sparare. Armando il cane, la sicura si sposterà automaticamente in posizione di sparo.


Ingegneria elegante
Il progetto della Steyr-Hahn dimostra una notevole efficienza ingegneristica che si manifesta in molti componenti che svolgono molteplici funzioni. La molla di recupero funge da molla di ritorno del grilletto. La molla del dente di scatto funge da dente di scatto vero e proprio. Il disconnettore funge da espulsore. La sicura può essere utilizzata per bloccare il carrello in apertura per la pulizia o lo scaricamento. La tasca nel telaio funge da guida molla di recupero. Il pulsante di scaricamento funge anche da sblocco del carrello.
Anche i principi progettuali della Steyr-Hahn sono molto solidi. Il grilletto e il dente di scatto sono collegati da un’unica barra rigida del grilletto, che conferisce all’arma uno scatto netto (sebbene pesante). Il grilletto è di tipo incernierato, ma la barra del grilletto si fissa sulla sua sommità, vicino al perno di articolazione del grilletto, il che garantisce un’eccellente leva meccanica.
L’accoppiamento fusto-carrello è saldo e senza oscillazioni percettibili grazie alle ampie guide del carrello che si innestano nelle fresature del telaio con 80 mm di superficie di contatto su ciascun lato. Inoltre, il cuneo di bloccaggio del carrello, che si muove all’interno di una fessura chiusa nel telaio, stabilizza ulteriormente il carrello sul fusto. Non c’è nulla di lasco nell’accoppiamento di quest’arma. Persino i pannelli dell’impugnatura in legno sono incastrati a coda di rondine nel telaio.
In conclusione, la meccanica della pistola Steyr-Hahn, sebbene molto meno elaborata di quella delle pistole Luger P08 e Mauser C96, è più complessa di quella progettata da John Browning. La M1911 è composta da 47 componenti, contro i 32 della Steyr-Hahn. La Steyr-Hahn ha meno componenti perché molti svolgono una doppia funzione o sono così ben progettati che, da soli, possono sostituire diversi componenti correlati. Per contro questo pregio è anche uno dei motivi di abbandono di questo progetto dato che è costoso realizzare queste pari ed è probabilmente il motivo per cui non vediamo più pistole realizzate in questo modo.

AOL 09/05/2025
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