La pistola Beretta 1935, la gemella della 1934
Come la sorella maggiore M34, la M35 fu il punto di arrivo del divenire della Modello 31; si differenziava dalla 34 unicamente per il calibro e per le dimensioni leggermente più contenute.




Mentre per la M34 la matricolazione venne proseguita in continuità con gli esemplari di Modello 32 camerati per il 9 mm Corto, per la M35 si proseguì da dove si erano fermate le sue progenitrici camerate per il 7,65 mm, ovvero dal numero di matricola 410.000 circa.
Fabbricata dal 1935, ebbe numerosi estimatori già in epoca prebellica, spuntando commesse dalla Regia Marina, dall’Esercito, dalla Milizia Forestale e, soprattutto, dalla Regia Aeronautica che dal 1936 in avanti ne ordinò parecchie migliaia di esemplari.
Molti anche i clienti stranieri che apprezzavano la semplicità e la robustezza della pistola italiana. Tra questi, l’alleato Giappone che nel 1939 piazzò un ordinativo di Beretta M35 che evidentemente soddisfò i committenti, dal momento che fu seguito da un’altra spedizione in tempi ben peggiori, come vedremo.



La sperimentazione di nuovi materiali ebbe luogo già nel 1936, quando apparvero delle M35 con fusto in lega leggera, dimostrazione pratica di quanto la ditta puntasse sul successo della nuova pistola in ambito civile.
La produzione di guerra, com’è logico, fu superiore a quella del tempo di pace, ma non raggiunse mai vertici stellari. Un certo numero finì in Finlandia, come nel caso delle M34, frutto di due distinte ordinazioni.
La prima, per 1.000 esemplari, venne inoltrata nel 1941 ed evasa al termine dello stesso anno. La seconda, per 4.000 pistole, si rivelò alquanto più complicata. Mosse i che primi passi nello stesso 1941, ma incontrò intralci di vario tipo, sì che solo 3.092 pezzi di M35 arrivarono ai Finlandesi nel tardo 1942, integrate da poco più di 900 pistole M34 offerte a completamento dell’ordinativo originale. Solo 2.091 erano ancora in arsenale nel 1951, vendute sul mercato civile nel 1986, tranne un piccolo quantitativo tenuto di riserva per operativi particolari necessitavano di piccole pistole, come Corrieri o scorte particolari. Forse sono in servizio ancora oggi.
Dopo l’8 settembre del 1943 la fabbrica valtrumplina fu gestita dai tedeschi che aumentarono immediatamente la produzione. La grande maggioranza degli esemplari fabbricati fino al termine del conflitto andò alla Wehrmacht, buona parte a formazioni militari e paramilitari della R.S.I. e un piccolo numero finì in Giappone, nelle mani dei soldati dell’Esercito imperiale. Come accadde altrove, i Tedeschi si interessarono molto di più delle pistole camerate per il 7,65 mm di quelle in 9 mm Corto, così che le M35 acquisite dalla Wehrmacht furono circa sei volte più numerose delle M34.







I lotti di queste pistole ci sono noti, desunti da un carteggio intercorso nel 1985 tra il vicedirettore commerciale alle vendite dott. Alessandro Viti della Beretta e il colonnello Robert D. Whittington III dell’US Board of Ordnance. Sono cifre arrotondate per difetto o per eccesso, ma va considerato che non tutte le registrazioni sono sopravvissute alla guerra e qualche inesattezza appare pertanto più che giustificabile.
Notiamo come nel primo lotto, nonostante i tempi critici, ci sia ancora una distribuzione commerciale che, suppongo, interessò un numero assai ristretto di pistole.
La fornitura poi alla Marina della R.S.I. è presumibile fosse indirizzata ai reparti operativi di terra della Decima MAS, dato che le unità della Regia Marina rimaste al nord erano costituite da imbarcazioni da pattugliamento costiero e poco più.
Molto interessante invece l’accenno ad una fornitura all’Esercito imperiale giapponese, avvenuta nell’estate del 1944 per un numero imprecisato di esemplari e da ricollegare a quella precedente del 1939.
Nello stesso 1944 cominciò la fabbricazione delle Modello 1935 presso l’Armaguerra di Cremona, se produzione ci fu al di là di un lotto che fu forse solo sperimentale. Infatti, gli esemplari ad oggi noti al collezionismo ufficiale hanno tutti il prefisso «G» seguito da un numero il più alto dei quali è G00392, circostanza che induce a ritenere estremamente limitata la fabbricazione delle Mod. 1935 presso la fabbrica cremonese. La finitura inoltre è quanto mai eterogenea, passando da esemplari con brunitura di buona qualità a esemplari parcherizzati o addirittura lasciati in bianco. Nelle M35 Armaguerra curiosamente il movimento della leva di sicurezza è esattamente opposto rispetto alla produzione Beretta. L’Armaguerra era già stata coinvolta nella fabbricazione di materiale bellico fin dal 1941 per soddisfare la necessità di fucili Mod. 91 del nostro Esercito, ma la buona qualità delle armi lunghe fabbricate a Cremona stride con la trascuratezza e il pressapochismo di queste pistole che, unitamente allo strano prefisso, fanno ritenere a chi scrive che non si andò al di là di una serie pilota di pre-produzione per le M.1935 cremonesi.
Il numero di esemplari punzonati dai Tedeschi con il marchio dell’Heeres Waf-e fenAmt Aquila/WaA162 è nettamente superiore a quello delle Mod. 1934, anche se rimane una ristretta minoranza rispetto al conto totale delle pistole procurate dalla Wehrmacht. Sulle M35 comparvero le stesse modifiche di iscrizioni e finiture mostrate dalle M34, con la differenza che le iscrizioni vennero completamente omesse a far data dalla fine del 1944.
Nell’immediato dopoguerra le pistole vennero assemblate con componenti fabbricati negli anni precedenti con conseguente anarchia nelle iscrizioni, fino a che dal 1946 faticosamente non ricominciò la normale distribuzione alla Polizia.
Molto buono il successo commerciale che negli anni successivi la pistola incontrò anche sul mercato internazionale, forse sulla scia della M34 che tanto aveva colpito alleati e avversari nel corso del conflitto, con commesse governative e buoni riscontri anche sul mercato civile.
La produzione cesso nella seconda metà degli anni sessanta
Dati tecnici
Le differenze tra Mod. 1934 e 1935 sono trascurabili e riferibili unicamente al calibro e a piccole variazioni dimensionali, mentre le caratteristiche tecniche sono le medesime, per cui si rimanda all’articolo sulla Beretta modello 1934.
Le varianti
Come prima accennato, esiste un carteggio della ditta che ci dice con esattezza quante furono le armi acquisite dalla Wehrmacht dopo I’8 settembre 1943 e fino al 1945 ma, come nel caso della Mod. 1934, da qui a stabilire un criterio di suddivisione delle possibili varianti ce ne corre, dato che anche nel caso della M35 è molto difficile raggruppare gli esemplari per gruppi omogenei. Anche in questo caso, come già fatto a proposito della M34, ho preferito quindi considerare un’unica variante elencando a seguire le variazioni di massima intercorse nella produzione.
Link all’articolo originale dal sito dell’armeria Crippa & Canali : https://crippaecanali.it/beretta-modello-1935/

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Principali versioni e varianti dei Modelli 1934 e 1935
Modello 1934
- Periodo Fascista dal 1934 al dicembre 1942 : marchi sul carrello regolari (SN 500000 – 999996 e F0001 – F60000).
- Periodo Fascista dal gennaio 1943 al settembre 1943 : senza marchi sul carrello (SN F60000 – F99997).
- Periodo Fascista dal gennaio 1943 al settembre 1943 : marchi sul carrello regolari (SN G0001 – G20000).
- Periodo RSI / Occupazione dal settembre 1943 all’aprile 1944 : marchi sul carrello regolari (SN G20000 – G57486).
- Periodo RSI / Occupazione dall’aprile 1944 al luglio 1944 : prefisso AA.
- Periodo RSI / Occupazione dall’agosto 1944 al 1945 : prefisso BB e finitura bellica fosfatata.
- Contratto Rumeno e contratto Finlandese.
Modello 1935
- Periodo Fascista contratti per Esercito, Marina, Aviazione : con marchi sul carrello e matricole (SN 409001 – 495000).
- Periodo Fascista senza marchi sul carrello (SN 495000 – 500000).​
- Periodo RSI / Occupazione : finitura bellica fosfatata (SN 500000 – 615969)​.
- Contratto finlandese
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Su questo argomento segnaliamo sempre l’ottimo sito ExOrdinanza.net: https://www.exordinanza.net/schede/beretta3435.htm
e il sito collezionareexordinanza.it: https://www.collezionareexordinanza.it/scheda/129/BERETTA-35/
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Sezione Video
Come sempre lasciamo i riferimenti ai migliori video sulla Modello 1935.
17/12/2024, AOL
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